Pasta Brioche:
250 gr.farina 0
350 gr. Manitoba
4 uova
75 gr. burro
50 gr. zucchero
5 gr. lievito di birra secco
Crema:
1 cedro
1 uovo
40 gr. frumina
50 gr. zucchero
200 gr. latte
Bagna:
500 gr. acqua
300 gr. zucchero
1 cucchiaio di rum
1 bicchiere alchermes
Preparazione:
sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido unire 100 gr. di manitoba mescolare lasciare nella m.d.p. per 30/40 minuti; unire poi tutti gli ingredienti, tranne il burro e fare impastare per 10/15m. , infine unire il burro sciolto e freddo, continuare d impastare fino a ché l’impasto risulti lucido, lasciare lie
vitare fino a raddoppio, circa un’ora ma chiaramente dipende dalla temperatura , il tutto sempre nella macchina del pane a freddo. , Quando sarà lievitato , riprendere l’impasto e formare delle palline staccando dall’impasto pezzi da
circa 25/30 gr., posizionare le palline in una teglia con la carta forno , ben distanziate, e lasciare lievitare nuovamente per circa un paio di ore , comunque fino al raddoppio . Preparare la crema : mettere a scaldare il latte con le scorze del cedro, in una tazza sbattere l’uovo con lo zucchero e la frumina formare una crema omogenea, unire il latte caldo a filo e poi mettere , di nuovo il tutto sul fornello e continuare la cottura fino a ché la crema si rassodi e diventi bella cremosa , unire un cucchiaio di succo di cedro mescolare e spegnere il fornello, togliere le scorze, lasciare freddare la crema mescolando
per evitare che si formi la pellicina. Preparare anche la bagna mettendo a bollire l’acqua con lo zucchero, lasciare raffreddare ed unire i liquori. Cuocere le brioche lievitate in forno caldo a 180° per un quarto d’ora circa , controllare comunque la cottura, devono risultare dorata. Tuffare le palline nella bagna inzuppare bene strizzare leggermente e passarle subito in una ciotola di zucchero semolato , nella parte inferiore spingere, delicatamente, con un dito a creare un avvallamento, mettere un cucchiaino circa di crema e unire ad un’altra pallina, proseguire fino a terminare le briochine; porre le pesche su un vassoio e decorare con una amarena, o a piacere.
Il commento di Rebecca:
questo è uno di quei dolci che mi ricordano quei tempi lontani in cui una ragazzina , all’uscita dalla messa dei fanciulli, entrava nel laboratorio di pasticceria e si comperava, con grande soddisfazione, una bella pesca rosata e profumata, che delizia! Un ricordo dolcissimo del mio papà, che prima che io uscissi , si metteva la manona in tasca e tirava fuori quei soldini tintinnanti che sarebbero divenuti la mia buonissima pesca della domenica. Quando penso al mio papà il ricordo si trasforma spesso in nostalgia, mi sarebbe piaciuto averlo a fianco più a lungo, ma non siamo noi a decidere e così mi ha lasciato adolescente , alla soglia della vita. Sono felicissima di essere riuscita a fare questo dolce , la famiglia ha gradito molto , sono venute soffici , profumate e buonissime . Un consiglio , con questa dose ne vengono veramente tante , meglio dimezzare, o utilizzare parte dell’impasto per altre preparazioni.