lunedì 28 dicembre 2009

le ricette di rebecca



LASAGNA DI MARE






consigliato menù feste



Ingredienti per sei persone:
per la pasta
2 uova intere
100 gr. farina grano duro
100 gr. farina 0
un pizzico di sale
un giro di olio extravergine d’oliva

per il sugo
1 litro passata di pomodoro
1 bicchierino di brandy
1 filetto di cernia
1 filetto di scorfano
4 gamberi interi
300 gr. misto (gamberetti, cozze, vongole, ciuffi di calamaro, tutto pulito senza valve e gusci)
1 seppia media
1 scalogno
1 ciuffo di prezzemolo
sale q.b.
olio extravergine

per la besciamella
mezzo litro brodo di pesce
mezzo litro latte
100 gr. farina 00
una grossa noce di burro
sale q.b.
altro
pane grattugiato
parmigiano
1 mozzarella piccola

Preparazione:
per la pasta vedere la preparazione base.
Preparare un fumetto di pesce con delle teste di gambero e tutti gli scarti dei crostacei, delle teste di pesce o dei pesci da frittura , ne bastano un paio piccoli, mettere tutto a bollire in acqua con prezzemolo e poco sale, per almeno una mezz’ora, deve restringere.
In una pentola mettere quattro cucchiai di olio, lo scalogno finemente tritato , le teste dei gamberi, le grinfie della seppia, il prezzemolo tritato, fare soffriggere delicatamente per qualche minuto, sfumare con il brandy. Aggiungere la passata di pomodoro con mezzo bicchiere di acqua, lasciare sobbollire per una decina di minuti. Unire i filetti di pesci a pezzi e il misto, continuare la cottura per un altro quarto d’ora a fuoco moderato. Aggiustare di sale e lasciare ancora sobbollire, molto delicatamente a fuoco basso, per 10/15 minuti. Con una schiumarola togliere tutto il pesce dal sugo e metterlo in una ciotola, levare le teste di gambero, e sminuzzarlo grossolanamente con il minipimer. Lasciare l’equivalente di circa due mestoli di sugo senza pesce da parte, e riunire al resto del sugo il pesce sminuzzato.
In un tegame mettere il burro e farlo sciogliere dolcemente, unire la farina e scioglierla insieme al burro, da parte scaldare il brodo di pesce passato, solo il liquido, unito al latte. Unire il latte- brodo alla farina mescolando , portare ad ebollizione, mescolare bene finché non si rapprenda in crema e sarà pronta la besciamella.
Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente, con il sale e un poco di olio, immergere le strisce , una per volta , toglierle quando tornano a galla e passarle subito in acqua fredda, metterle poi ben stese e distanziate su una tovaglia asciutta.
Siamo pronti per assemblare la lasagna. Nella teglia colare un poco di sugo, mettere un primo strato di pasta, per il secondo strato il ragù di pesce, sopra qualche fiocco di mozzarella, a coprire besciamella . Continuare così fino a terminare con l’ultimo strato di pasta con sopra la besciamella e il sugo senza pesce, spolverare con pangrattato misto a parmigiano, anch’esso grattugiato, guarnire con fiocchetti di mozzarella. Cuocere in forno caldo a 200° per circa 30 minuti, controllare la cottura, ogni forno ha i suoi tempi. Lasciare riposare prima di servire, in modo che rapprenda un poco e diventi più compatta.

Il commento di Rebecca:
ho pensato a questa lasagna purché volevo preparare qualcosa prima della sera della vigilia, qualcosa che potessi preparare e congelare, insomma avvantaggiarmi nel lavoro, visto che eravamo veramente tanti a tavola. Ho lavorato di fantasia , ma girando nel web ho scoperto che non ero l’unica ad aver pensato ad una pasta al forno con ragù di pesce , i cuochi quelli veri dicono che il latticino non sposa con il pesce guai ad usare burro o formaggi vari, quindi ho scoperto di avere fatto molti…errori.
Devo dire che la sera della vigilia non mi à piaciuto nulla di quello che ho cucinato, i miei figli mi hanno detto che era buona , ma io non ero affatto soddisfatta! L’ho rimangiata ieri, due pezzetti avanzati, e……buona! Delicata e con un sapore di pesce molto gradevole non aggressivo, bene , ora sono contenta di me, della mia ricetta anche se va contro le regole degli chef!
Auguri a tutti!

domenica 20 dicembre 2009

le ricette di rebecca



TRECCE
Ingredienti:

250 gr.farina Manitoba
250 gr. farina 00
1 bustina di lievito di birra essiccato
150 gr. latte
150 gr. zucchero
2 uova

Preparazione:

Sciogliere lo zucchero ed il lievito nel latte appena intiepidito. In una ciotola larga mettere le farine e miscelarle bene , unire il burro leggermente ammorbidito e lavorare farina e burro schiacciandoli tra le dita , operazione piuttosto lunga che richiede un po’ di pazienza, finché non saranno bene amalgamati. Incorporare le uova , lavorando bene l’impasto col cucchiaio di legno o la frusta.
Unire lentamente il latte ,con lo zucchero e il lievito disciolti , fare amalgamare bene all’impasto.
Lavorare bene la pasta finché non diventi elastico morbido e compatto. Lasciare lievitare
per circa due ore al caldo, in un recipiente coperto. Riprendere la pasta lievitata e sulla spianatoia infarinata, impastare ancora per qualche minuto, la pasta assorbirà la farina necessaria qualora dovesse attaccarsi alle mani , finché non sarà bella omogenea liscia e compatta. Dividere l’impasto in tocchetti, dai quali “allungare”dei cordoncini di pasta, tagliare ognuno in due parti di cui la più corta sia pari ad un terzo della parte più lunga.. Disporre a” ferro di cavallo la parte più lunga e mettere la parte più corta al centro intrecciare i tre cordoncini e porre sulla teglia , la grandezza della treccia è determinata dalla lunghezza dei cordoncini, quindi si può scegliere secondo fantasia personale. Proseguire fino a terminare la pasta. Disporre le trecce nella teglia, predisposta con carta forno , a debita distanza perché continueranno a lievitare, bagnare la parte superiore con il latte e spolverare con lo zucchero. Lasciare lievitare le trecce in forno freddo, per almeno cinque ore, poi cuocere a 200° per circa 20 minuti , naturalmente ogni forno ha i propri tempi quindi il tempo è indicativo.
Il commento di Rebecca :

ho preso lo spunto per queste trecce da una ricette per cornetti del manicaretto
http://www.ilmanicaretto.it/2008/02/25/ricetta-cornetti-dolci/, poi ho elaborato , fino a d approdare alle trecce. Visti i lunghi tempi di lievitazione , un consiglio è di prepararli la sera e farli lievitare la notte, cuocerli poi la mattina e fare un bellissima colazione con le trecce calde. Con il mio termoventilato con il programmatore ho predisposto l’accensione per la mattina e ci siamo svegliati con un profumo delizioso e un calduccio ….che vi garantisco di questi tempi è piacevolissimo!!!
Vengono un buon numero di trecce , con questi ingredienti, pertanto le ho surgelate. Si tolgono dal congelatore la sera prima dell’utilizzo e la mattina scaldate, sono ottime. Si possono tagliare a metà e farcire con marmellata o nutella.

lunedì 14 dicembre 2009

le ricette di rebecca



PEPERONI AL SALMONE


Ingredienti per quattro persone:

4 peperoni grandi rossi (aumentare la quantità se sono piccoli)
1 scatoletta di salmone al naturale (200 gr. c/a)
10 olive dolci c/a
50 gr. parmigiano grattugiato
50 gr. formaggio tipo groviera
100 gr. pangrattato
1 uovo
olio extravergine d’oliva
mozzarella

Preparazione:
pulire i peperoni , tagliarli in quattro parti, quattro vaschette, togliere tutte le parti bianche all’interno. Preparare il composto per farcire i peperoni: in una ciotola unire il salmone sbriciolato, il pane grattugiato, il parmigiano, le olive sminuzzate, il formaggio a pezzetti piccoli, la parte dei peperoni che recuperiamo da quella tolta anch’essa a pezzettini, l’uovo, un poco di olio, amalgamare tutti i componenti. Salare leggermente i peperoni all’interno riempirli con il composto, irrorarli con poco olio. Mettere in forno caldo a 180°, in una teglia con un poco di acqua di fondo , coperti con un foglio di alluminio, per 35/40 minuti controllare perché ogni forno ha i suoi tempi; togliere l’alluminio, se necessario fare ancora cuocere un poco, poi aggiungere sopra ogni peperone una fetta di mozzarella , terminare la cottura. Servire caldi o freddi secondo gusto.
Il commento di Rebecca:

la mia allergia al tonno mi ha portato a sperimentare questa ricetta, il risultato mi ha pienamente soddisfatto, ho mangiato un peperone caldo ed era buono , il giorno dopo, freddo era ottimo. Quando trovo i peperoni ,di stagione, belli carnosi al mercato , li conservo già tagliati e puliti, nel congelatore così quando mi viene voglia li faccio ripieni, ancora gelati e li inforno.

domenica 6 dicembre 2009

le ricette di rebecca



TORTA AL TESTO

Ingredienti :
gr. 500 farina 00 ( o 250 farina e 250 farro) ·
1 uovo·
4 cucchiai di parmigiano grattugiato·
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva·
sale q.b.·
acqua q.b.·
1 bustina di idrolitina o 1 cucchiaio di bicarbonato

Preparazione:
in una ciotola larga mettere la farina a fontana, nel centro sbattere l’uovo, aggiungere l’olio, il sale, l’acqua, il parmigiano, la bustina di idrolitina e impastare il tutto con la farina, quando si staccherà dalla ciotola e non si attaccherà alle mani la pasta è giusta, continuare a lavorare l’impasto fino quando sarà liscio, lasciare riposare per circa 20 minuti. Sulla spianatoia, infarinata, spianare la pasta formando un disco alto circa 1 centimetro, il diametro dipende dalla piastra per la cottura, ( se è piccola si potranno fare due dischi etc.), la piastra deve essere calda, provare con un po’ di farina , (se si fa scura è troppo calda); porre il disco sulla piastra e muoverlo con la mano dandogli un movimento circolare, punzecchiare con i rebbi della forchetta avendo l’accortezza di non andare in profondità; lasciare cuocere a fuoco lento, muovendo di tanto in tanto la torta, girare la torta dopo che la parte inferiore ci sembra cotta, continuare la cottura dall’altra parte sempre a fuoco basso. A cottura ultimata avrà un bel colore dorato, servire calda. (si può riscaldare, sempre sulla piastra )



Il commento di Rebecca:

questa ricetta l’ho già pubblicata insieme alla padellata di coniglio, ma la torta si può fare anche da sola e farcire con del prosciutto e verdura , o melanzane marinate e formaggio, oppure usare al posto del pane,com’era la sua funzione primaria. Come già detto la sua origine è contadina e umbra, ma so che in tutte le regioni ci sono questi sostituti del pane ed hanno vari nomi, penso che anche la piadina romagnola avesse la stessa funzione, nel lazio, val d’Aniene, c’è la pizza ‘e ‘ranu, tradotto di grano, e via dicendo. Quello che una volta era cibo semplice e povero ,ora è tutt’altra cosa …una specialità! …e io sono d’accordo!